Sono Ferruccio Sansa. Sono un padre, un marito, un figlio. E oggi sono anche un candidato alla presidenza delle Regione Liguria.
Nella mia vita sono stato un giornalista. Alle elementari, alle medie, al liceo, ho sempre fatto un giornale. Così, dopo essermi laureato in legge e aver completato la scuola di giornalismo, sono diventato cronista. Era un po’ il mio destino. Ho lavorato in tante città, Roma, Milano, Torino, Genova, Londra. Ho scritto per molti giornali: Airone, Il Messaggero, Repubblica, Il Secolo XIX, La Stampa. Oggi sono al Fatto Quotidiano. Ho scritto inchieste sulla corruzione, le mafie, il terrorismo, la pedofilia. Il partito del cemento che minaccia il più grande tesoro dell’Italia e della Liguria: la nostra terra.

Oggi che volto pagina nella mia vita trovo un filo conduttore in queste esperienze. Il lavoro del giornalista è tutto qui: le persone. Cercare di capire le loro esistenze. Ascoltare e dare voce. Nel mio lavoro di giornalista ho incontrato migliaia di donne e uomini: operai, insegnanti, presidenti, sacerdoti, cantanti. I personaggi più famosi e gente comune. Ciò che più mi è rimasto dentro, al di là dei destini diversi, è un profondo desiderio di uguaglianza.
Ascoltare e dare voce, è lo stesso compito che sento di voler svolgere oggi come candidato e domani, come Presidente della Liguria.
Questo accompagna il mio percorso, il rapporto con le persone. E il legame con la Liguria che è parte di me: suoi sono i colori, gli odori, i suoni che mi porto dentro.
Certo, il giornalista è testimone. Ma a volte ti senti come un medico che può solo fare la diagnosi, che non può prescrivere le cure. Dentro ti resta il desiderio di intervenire, cambiare le cose. Ti rimangono rabbia, speranza, bisogno di giustizia. Ecco, per questo ho accettato di candidarmi.
I miei genitori mi hanno sempre insegnato che “ogni lavoro, ogni gesto che fai deve avere un senso, può contribuire alla società in cui vivi”.
È così anche ora: avere ideali grandi e saperli rendere concreti, questo è il senso del mio impegno oggi.
Non rassegniamoci.
Mai.

Condividi sui tuoi social