SCIOPERO DELLA FAME – 1
Non mangiare. Non avevo valutato esattamente cosa significasse. Quanti riti, gesti, momenti della giornata sono legati al nutrirsi. Così adesso ho buttato la pasta per i miei figli e… ci ho messo un etto e mezzo di troppo. Ho apparecchiato la tavola e ho messo un piatto che resterà vuoto.
Così come l’attesa del pranzo e della cena per parlare, ma anche per dare un po’ di godimento al corpo che aspetta. Che ti fa diventare irrequieto. Nervoso.
E poi la sera… i continui pellegrinaggi davanti al frigo, lo apro, guardo, lo chiudo. Bevo, bevo, bevo, dio mio quando sto bevendo (acqua, cappuccino come faceva Marco Pannella e litri di terribili tisane).
La prima conseguenza della fame non me l’aspettavo: è una sensazione di solitudine. Di perdere i miei ritmi. Di non partecipare alle vita degli altri.
Ma poi qualcosa cambia, la fame ti porta alla mente quello che hai, non soltanto ciò che manca: ti ricorda il corpo che spesso dimentichi, tanto per cominciare. Te lo fa sentire tutto.
E alla fine ti fa sentire anche più vicino agli altri: quante persone in questo momento nel mondo non stanno mangiando, chi per scelta come me, chi perché proprio non può (828 milioni)?
No, a pensarci meglio la fame non fa sentire solo, ma avvicina a te stesso e agli altri. Anche grazie ai tantissimi messaggi che ho ricevuto. Grazie!
Speriamo che questo sforzo serva per la nostra battaglia: ottenere la nomina del Garante per i carcerati, per i minori, per le vittime del reato e di un difensore civico.
In fondo chiediamo soltanto che il Consiglio Regionale faccia il suo dovere dopo due anni.
Chiediamo che i cittadini più deboli abbiamo un diritto previsto dalla legge.
PS. Mi sembra giusto aggiornarvi anche sulle mie condizioni di salute.
Prima di cominciare lo sciopero mi sono sottoposto ad analisi del sangue, tutti i valori erano nella norma.
Il mio peso era di 84,6 kg.
La mia pressione arteriosa era 120/78.
52 pulsazioni al minuto.
Da questa sera, ogni giorno, mi sottoporrò a un check up medico e vi comunicherò i risultati quotidianamente. Nei prossimi giorni farò le analisi del sangue e vi farò sapere.
SCIOPERO DELLA FAME – 3
Ieri prima visita dal medico per un check up di controllo.
Peso 82,6 kg
Pressione 110/70
Battiti cardiaci 68
Saturazione 98%
A CASA
Il primo messaggio di ‘solidarietà’ oggi mi arriva da mio figlio: la foto di un salame di Sant’Olcese via whatsapp.
In casa all’inizio erano un po’ scettici, pensavano a una dieta con un nome diverso. Ma ora seguono, partecipano. Chiedono come sto. Controllano anche che non mi avvicini troppo al frigo. L’hanno presa sul serio.
UNO SCIOPERO DELLA FAME (DI POLTRONE)?
Faccio fatica, però, a spiegare ai miei figli le regioni di questo sciopero: vogliamo soltanto che sia rispettata la legge.
“Scusa papà, ma quello non dovrebbe succedere comunque?”.
E già… eppure da due anni il Consiglio Regionale, bloccato da veti di partiti, correnti e spifferi, soprattutto da fame di poltrone, non nomina il garante dei detenuti, dei minori, delle persone vittime di reato e il difensore civico. Insomma, le figure che dovrebbero garantire i soggetti deboli. Si pensa prima agli equilibri di partito: “3 a noi e una a voi”, come disse nella prima riunione un consigliere.
I VOSTRI SCIOPERI
In tanti mi hanno mandato messaggi in questi giorni. E… strano, più di uno mi ha raccontato di aver fatto lo sciopero della fame: chi, appunto, in carcere; chi all’università per solidarietà con Bobby Sands e i militanti dell’Ira che si lasciarono morire nelle carceri nord irlandesi. Chi addirittura a casa, per protestare contro un ordine dei genitori.
A volte si vince, a volte no. In questa protesta che, priva di qualsiasi altro mezzo, tenta di colpire l’avversario facendo male a se stessi. Usando come ultima arma il proprio corpo.
L’IMPORTANZA DI NON ESSERE SOLI
Di una cosa mi accorgo in queste ore: lo sciopero magari lo fa una persona, ma ha successo soltanto se in tanti lo sostengono. Come per tutte le proteste e le battaglie: da soli non si va da nessuna parte. State con noi. Diffondete messaggi sui social. Lanciate anche soltanto un messaggio ai carcerati, ai minori, alle persone vittime di reato. È già molto: non lasciare soli gli altri.
Sentirò la vostra presenza anche quando in cucina avrò la tentazione di aprire il frigo.
SCIOPERO DELLA FAME – 4
Guardi il mare e vedi i pesci che si mangiano. Vedi fame.
Senti il treno che passa sotto casa, quel rumore continuo, tum tum tum. Senti fame.
Ti metti una foglia di rosmarino sotto il naso per sentire l’odore del suo verde. Respiri solo fame.
Parli con gli amici che ti chiamano, con tuo figlio che parla. E ascolti solo fame.
Prendi la maniglia dell’auto, afferri la penna, schiacci i tasti del computer. Ma tocchi solo fame.
Dopo un po’, tutto quello che fai e che pensi comincia a essere solo fame.
E io sono soltanto al quarto giorno. Mi basterebbe alzarmi, andare in cucina e interrompere tutto questo. Penso a chi vive così giorni, mesi, anni. Tutta la vita.
SCIOPERO DELLA FAME – 5
I miei parametri:
Peso: 81,5 kg
Pressione: 105/60
Pulsazioni: 48
Saturazione: 98%
Il pane entra nel nostro corpo, si trasforma in nutrimento, entra nel sangue. Alla fine diventa parole, pensieri. Scriveva così Marguerite Yourcenar nelle Memorie di Adriano.
Mi tornava in mente ieri che mi mancavano le parole e i pensieri si attorcigliavano un po’. Oggi va meglio, ho preso acqua, limone e un cucchiaino di sciroppo d’acero come mi ha consigliato mia cugina Maya. E così sono tornati i pensieri.
Pare strano, misterioso, ma è così: un cucchiaino di zuccheri diventa una parola. Quella giusta che non trovavi più. Diventa lo slancio per non mollare.
Senza il sostegno del corpo anche le idee si arenano. Si perdono.
Anche l’entusiasmo e la speranza hanno bisogno di braccia e mani per afferrare i loro obiettivi.
Anche per le battaglie ideali servono muscoli freschi.
In fondo – come dice la lapide dell’imperatore romano Adriano di cui parlava Yourcenar – l’anima è ospite e compagna del corpo. Vive con lui.
Ci voleva lo sciopero della fame per ricordarmelo.
SCIOPERO DELLA FAME – 6
NON SI PROTESTA SOLO NELLE PIAZZE
MA ANCHE NELLA NOSTRA VITA, NELLE NOSTRE CASE
“LUNEDÌ 14 DIGIUNIAMO TUTTI PER UN GIORNO”
Franco Barchi mi ha scritto che domani, 14 novembre, farà un giorno di sciopero della fame per unirsi alla battaglia per la nomina dei garanti dei detenuti, dei minori, delle vittime di reato e del difensore civico.
Grazie Franco, il senso è proprio questo: non si protesta, non ci si batte soltanto nelle piazze, ma anche nella nostra vita di ogni giorno e nelle nostre case. Io ho soltanto cominciato perché qualcuno doveva pur farlo. Ma non è la mia protesta, è la protesta di chi da anni si batte per i diritti dei detenuti, dei minori e dei deboli. E soltanto insieme, soltanto in tanti si raggiunge il risultato.
Unitevi tutti a Franco, a Genova, in Liguria, ma anche nel resto d’Italia.
SE DOMANI QUALCUNO SI UNIRA PER UN GIORNO ALLA PROTESTA DI FRANCO BARCHI E ALLA MIA POTRÀ SCRIVERLO QUI E RACCONTARE LA SUA ESPERIENZA.
SCIOPERO DELLA FAME – 6 bis
SCIOPERO DELLA FAME – 7
“Aderisco al digiuno di domani, ma sono preoccupata per te, non esagerare, ho visto che sei sotto controllo medico, ma non eccedere. Nessuno è insostituibile, si può organizzare un digiuno a staffetta, e una manifestazione di piazza fatta bene. Fammi sapere se hai bisogno di aiuto e come stai”. Paola
“Ti siamo vicini Ferruccio. È una causa giusta. Sacrosanta. Io mi unisco alla tua idea e mercoledì 16 farò lo sciopero della fame”. Bruno
Giorno dopo giorno diventa sempre un po’ più dura. Oggi le parole non vogliono sapere di venire fuori. Parlo come alla moviola.
Leggere questi messaggi e sentire il vostro supporto, però, mi fanno capire due cose:
– questa battaglia è giusta
– grazie a voi, e insieme a voi, ce la farò. Ce la faremo.
SCIOPERO DELLA FAME – DOPO 7 GIORNI CE L’ABBIAMO FATTA!
SOSPENDO LO SCIOPERO DELLA FAME
GRAZIE A TUTTI
Oggi dopo due anni la Prima Commissione del Consiglio Regionale ha fissato per il prossimo 21 novembre la seduta per presentare le candidature dei garanti dei detenuti, dei minori, delle vittime del reato e del difensore civico.
Ho parlato con il presidente Giovanni Toti che mi ha dato la sua parola che entro fine mese arriverà la nomina da parte del Consiglio. Gliene sono grato. Siamo stati d’accordo su una cosa: devono essere nomine di alto livello che tengano conto delle competenze e non delle appartenenze.
Sospendo lo sciopero della fame che riprenderò se le date non saranno rispettate.
Sono stati sette giorni di fatica, ma è stata un’esperienza che non dimenticherò.
Vi abbraccio tutti, chi oggi ha digiunato con me, chi mi ha scritto, chi non ci ha lasciato soli. È un primo risultato che abbiamo ottenuto tutti insieme.
