Quando si parla dei depositi chimici e della loro collocazione, abbiamo l’impressione che si punti a ragionare su delle semplici aree, come in una partita a Risiko. Decidere dove collocare questa enorme “servitù” non è però come invadere la Kamchatka o la Jacuzia. In ballo ci sono le vite delle persone che abitano vicino a quelle aree, e la vivibilità di un intero quartiere.
Per questo abbiamo chiesto al presidente del Municipio Centro Ovest, Michele Colnaghi, di raccontarci cosa significa per Sampierdarena dover “accogliere” i depositi chimici a Ponte Somalia.

 

DEPOSITI CHIMICI SONO INCOMPATIBILI CON LA CITTÀ, LA SOLUZIONE NON È A SAMPIERDARENA (NÉ A MULTEDO)

Spostare un problema non significa risolverlo. Il sindaco Bucci questo concetto pare non averlo capito, e il caso del trasferimento dei depositi chimici ne è l’ennesima prova.

Ma facciamo un passo indietro. Da anni i cittadini di Multedo convivono con una bomba ad orologeria tra le loro case: i depositi costieri di Superba e Carmagnani. Tradotti nel quotidiano hanno significato negli scorsi decenni inquinamento del mare da idrocarburi e da sostanze derivate dalle lavorazioni petrolchimiche; ancora oggi inquinamento dell’aria, traffico di autobotti ed una considerevole movimentazione di carri cisterna. Durante la lavorazione di questi materiali tossici, infiammabili e altamente pericolosi a volte capitano anche incidenti, che possono diventare tragedie, come quando nel 1987 un serbatoio di metanolo della Carmagnani esplose causando la morte di quattro operai.
Spostare i depositi chimici da Multedo è quindi un atto dovuto e doveroso per gli abitanti, e su questo siamo d’accordo con il sindaco Bucci.

Tuttavia oggi si presenta un problema enorme: dove spostare questi depositi? Premesso che il sindaco non ha mai preso in considerazione né l’opzione “zero”, ovvero di dismettere questo tipo di lavorazioni (pur andando sul palco della Leopolda con Renzi a vantarsi del suo progetto di “sviluppo ecosostenibile” per Genova…) né di spostare i depositi fuori dalla città (ad esempio sulla diga), negli ultimi mesi abbiamo capito come l’amministrazione comunale abbia lavorato esclusivamente ad una soluzione: Sampierdarena. Tre le opzioni vagliate: sotto la Lanterna (!), al Terminal Messina e Ponte Somalia. Oggi sappiamo che tutti gli sforzi saranno concentrati su quest’ultima opzione. Ecco quindi, ancora una volta, l’ormai classico modus operandi di Bucci: fare per dover fare, senza risolvere alcun problema. E nel dubbio utilizzare ancora una volta Sampierdarena come discarica di tutte le servitù cittadine. Il tutto senza aver mai consultato una volta i cittadini, senza aver mai discusso con il Municipio, senza preoccuparsi delle abitazioni di via Sampierdarena e Lungomare Canepa che – in linea d’aria – sono a meno di 300 metri dal sito individuato a Ponte Somalia.

Questa vicenda ha ancora molti aspetti negativi, e coni d’ombra su cui far luce, e per non rendere la lettura di questo post troppo lunga, proviamo a riassumere in modo schematico alcune domande:
1. Dov’è finito in tutta questa vicenda il presidente dell’Autorità portuale Signorini (già segretario generale della Regione con Toti e proprio da lui “messo” a Palazzo San Giorgio)?
2. Come verrà aggirata la norma della Capitaneria di Porto di Genova che impedisce l’ormeggio a Sampierdarena di navi che trasportino prodotti infiammabili di categoria A (oltre che C)?
3. Quale impatto avrà in termini lavorativi il cambio di destinazione d’uso di Ponte Somalia per i circa 100 dipendenti della Terminal San Giorgio e per i lavoratori a chiamata della Culmv?
4. Cos’è stato promesso in cambio degli spazi liberati a Ponte Somalia al Gruppo Gavio, attuale azionista del Terminal San Giorgio che opera su quelle banchine? Gruppo Gavio che, è sempre bene ricordare, figura tra i finanziatori della fondazione Change che ha sostenuto le campagne elettorali di Toti e Bucci.
5. Dove passeranno i mezzi che trasporteranno i materiali tossici, infiammabili e pericolosi in uscita dai nuovi depositi costieri?
Il 15 dicembre il sindaco Bucci sarà a Multedo per annunciare in modo trionfale (d’altronde siamo a pochi mesi dalla campagna elettorale…) lo spostamento dei depositi chimici.

Noi, invece, saremo al fianco delle associazioni, dei comitati, dei sindacati, del presidente del Municipio Colnaghi e dei cittadini di Sampierdarena.

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