DISASTRO VACCINI: COLPA DEL PRESIDENTE O DELL’ASSESSORE ALLA SANITA’? E’ SEMPRE TOTI
Non basta l’alluvione di propaganda via social. Non bastano le notizie diffuse da organi di informazione amici. Non bastano le conferenze stampa quotidiane. La verità sulla gestione del Covid e delle vaccinazioni sta venendo a galla. Ed è disastrosa: siamo terzultimi in Italia per vaccini somministrati in rapporto a quelli ricevuti (soltanto dopo la Sardegna che, però, è in zona bianca, e la Calabria).
Basta dare la colpa al Governo – che adesso è anche sostenuto da Toti – ai medici. La responsabilità è di chi governa la sanità. Cioè la Regione. In pratica il Presidente o l’assessore alla Sanità, che in Liguria è la stessa persona. Giovanni Toti.
Non lo diciamo soltanto noi, ma chi opera sul campo. Eccovi alcune voci che abbiamo raccolto tra decine di medici che ci hanno contattato.
“Mi sono alzato alla quattro di mattina per prenotare decine di vaccinazioni, ma così tolgo tempo alla cura dei pazienti”, racconta un medico di famiglia genovese.
“Il sistema funziona in un modo assurdo, accetta solo prenotazioni al buio, così abbiamo decine di persone – spesso anziani – che si ritrovano tutti alla stessa ora, nello stesso posto per fare il vaccino. Il risultato è che devono attendere ore, tutti insieme, con il rischio anche di contagiarsi“, riferisce un dottore di Savona.
E ancora: “In altre regioni le persone da vaccinare vengono direttamente contattate dal sistema sanitario, mentre in Liguria devono passare anche attraverso il medico di famiglia che fa la funzione di telefonista invece che curare la gente. Perché?”, si domanda un medico di Imperia.
“Noi medici spezzini – raccontano dal Levante ligure – abbiamo dato la nostra disponibilità. Più di così non potevamo fare. Era tutto a posto, c’erano i vaccini, c’erano anche i medici per vaccinare fino a 320 persone per turno. E invece il sistema è andato in tilt ed è arrivata una circolare che limita le vaccinazioni a 70. Incredibile, così perdiamo 250 vaccinati a turno. Se non si trova una soluzione rapidissima, perderemo molte migliaia di vaccinazioni in poche settimane. Solo per colpa della cattiva organizzazione regionale“.
“Non si capisce perché alcune categorie, come i militari, vengano contattate dalle loro amministrazioni, mentre altre siano lasciate allo sbando. La sanità in Liguria non è uguale per tutti“, sospira un sanitario del Tigullio.
E infine: “I sistemi operativi che usavamo per prenotare i normali vaccini anti-influenzali funzionavano bene. Invece hanno voluto affidarsi a un nuovo sistema studiato da Liguria Digitale, ed è stato il disastro”, conclude un sanitario.
Già, circolari, controcircolari, ordini e contrordini. Non si capisce più niente. Dall’inizio della pandemia la Liguria ha registrato un fallimento della gestione sanitaria:
1. per mesi, durante la prima e seconda ondata, abbiamo contato il maggior numero di vittime in rapporto alla popolazione.
2. Siamo nei primi tre posti in Italia nel rapporto tra malati e deceduti insieme con Valle d’Aosta e Lombardia, con una percentuale talora doppia – e addirittura tripla – rispetto ad altre regioni.
3. All’inizio della seconda ondata, attesa da mesi, è subito saltato il sistema di tracciamento dei contatti dei malati.
4. La Liguria, secondo l’osservatorio Gimbe, è risultata quasi sempre sotto la media nazionale per i tamponi effettuati in rapporto alla popolazione (oggi siamo undicesimi con 512 tamponi ogni 100mila abitanti).
5. Siamo al sedicesimo posto per numero di insegnanti vaccinati (1%, mentre la Toscana è al 69%).
6. Siamo al terzultimo posto per vaccinazioni somministrate in rapporto a quelle ricevute (71,8% contro il 94,5% della Valle d’Aosta)
Di fronte a questo disastro, ascoltiamo le voci preoccupanti che riportano l’intenzione del presidente Toti di ricorrere alla sanità privata per effettuare i vaccini, mentre quella pubblica viene lasciata allo sbando.
A noi non interessano i processi politici. Ci interessa che siano riconosciuti e corretti gli errori finora compiuti. Ci interessa che la gente sia curata nel modo migliore possibile e non sia lasciata sola.