Dunque Bucci, Toti e Salvini proveranno a fare la loro diga. Temo, per Genova, per tutti noi, che sarà un nuovo MOSE. Così il 9 maggio, mentre Matteo Salvini faceva il suo comizio per presentare la grande opera (davanti a esponenti politici e parlamentari di ogni colore), ho deciso di protestare. Non so a cosa servirà, ma l’ho fatto. L’ho fatto per la mia coscienza. L’ho fatto perché restasse traccia delle tante ombre che accompagnano questo progetto. L’ho fatto – credo, spero – a nome di centinaia di migliaia di liguri che temono di vedere sperperati miliardi di soldi pubblici in un progetto sbagliato. Mentre se ne potrebbe realizzare un altro più utile (quello di Piero Silva), più sicuro e infinitamente meno costoso. L’ho fatto perché i soldi risparmiati potevano essere utilizzati altrimenti; per scuole, trasporti pubblici, ospedali.
Così mi sono alzato in mezzo all’aula gremita di persone, ho mostrato un manifesto che diceva: “FIRMA SALVINI, GUADAGNA SALINI, PAGANO I CITTADINI (3 MILIARDI)”. Niente di offensivo o violento. Semplice protesta. Immediatamente le forze dell’ordine mi hanno circondato, tolto lo striscione, accompagnato energicamente all’uscita.
Questo ci fa capire l’idea di libertà della destra che ci governa. O sei d’accordo o ti sbatto fuori.
Anche per questo credo di aver fatto bene a protestare davanti a Marco Bucci , Giovanni Toti e Salvini. Al signor Salini che si comportava come un padrone di casa e che dai progetti del governo Meloni intascherà 30 MILIARDI.
Probabilmente la mia protesta non cambierà niente. Ma sentivo che era giusto farlo. Mi è venuto. Non avrei potuto farne a meno.