“Papà, perché sei diventato vecchio?”, chiede al padre il protagonista di un libro di Daniel Pennac.
“Era l’unico modo per non morire giovane”, gli risponde il genitore.
Mi è rimasta impressa questa frase. Eppure non può essere così, ogni fase della vita deve avere un senso in sé stessa. Deve essere vissuta con dignità, con serenità, se possibile con felicità.
Nella nostra Regione il 28,7 per cento della popolazione ha più di 64 anni. Gli ultra-ottantacinquenni sono oltre 80mila, più dell’intera popolazione di Savona.
Noi crediamo che una vera comunità debba garantire diritti e sostegno alle persone di ogni età. Noi crediamo che ogni fase della vita sia ugualmente preziosa. Noi crediamo, anche, che in ogni età della propria esistenza le persone possano dare un contributo alla società in cui vivono.
Per questo, oltre alle proposte che riguardano i più giovani che abbiamo presentato con Selena Candia nelle scorse settimane (ve ne parlerò più avanti), stiamo portando avanti tre progetti per garantire diritti e dignità alle persone anziane.

IL GARANTE DELLE PERSONE ANZIANE

In questi mesi ho visitato decine di Rsa, le residenze sanitarie assistite. Gli ospizi, si diceva una volta. In Liguria ci vivono oltre 12mila persone, è il tredicesimo ‘comune’ della regione, più o meno come Lavagna, Cairo o Varazze. Sono andato a verificare come venivano trattati gli ospiti, spesso persone sole e fragili. Continuerò questo viaggio.
In pratica abbiamo svolto noi il compito di GARANTE DEGLI ANZIANI. Mi sono, però, convinto che serva una figura specifica. Per questo la Lista Sansa ha presentato un disegno di legge per l’istituzione del Garante delle persone anziane. Sarebbe essenziale per sorvegliare il rispetto delle norme e per proporre anche buone pratiche già sperimentate altrove. Ancora: il Garante potrebbe verificare, appunto, come sono trattate le persone ospitate nelle Rsa.
Di più: il Garante potrebbe assistere gli anziani che, come utenti, spesso rischiano di essere lasciati soli di fronte alle pretese di grandi società che forniscono servizi (l’incubo delle bollette che angoscia tanti anziani). Quante persone si smarriscono, si arrendono di fronte a centralini telefonici che non rispondono, che non forniscono i servizi dovuti, che non assistono chi ha bisogno. Quanti anziani utenti non sanno come comportarsi di fronte a richieste di pagamenti per servizi che non hanno richiesto.
C’è anche il tema dell’assistenza sanitaria negli ospedali, delle liste di attesa infinite. Un altro ambito in cui il garante dovrebbe vigilare sui diritti dei più deboli.
E c’è, infine, la questione delle nuove tecnologie, del digital-divide, che rischia di escludere gli anziani da tante occasioni e tanti servizi.
Ecco, vedete perché è necessaria una figura nuova. Specifica.

IL COHOUSING TRA GIOVANI E VECCHI

All’estero, ma anche in alcune regioni d’Italia, è stato sperimentato un nuovo modello di coabitazione. Esistono case in cui persone giovani e anziane vivono insieme. Sostenendosi a vicenda, scambiandosi gli uni con gli altri un aiuto prezioso. Studenti che portano un sostegno pratico e anziani che forniscono il loro bagaglio indispensabile di esperienza e vita vissuta. Così gli anziani possono continuare a vivere in una casa senza restare soli e i giovani riescono ad affrontare le spese di un’abitazione per lavorare o studiare. La Lista Sansa ha presentato una mozione per far sì che la Regione sostenga una sperimentazione diffusa di cohousing tra generazioni anche in Liguria.
Per approfondire vedete: https://homers.co/news/esempi-dal-mondo/

IL SOSTEGNO PER LE CURE DENTALI

Ormai quasi il 50 per cento dei liguri non ha cure dentali adeguate. Mancano le risorse. Una volta la sanità pubblica garantiva questo servizio a chi non poteva permetterselo, oggi non più. Non ci sono strutture, non ci sono medici e infermieri. I denti, la bocca: è molto più che una questione soltanto estetica. Le patologie della bocca provocano disagi, dolori insopportabili, infezioni anche molto gravi. Di più: la cura della bocca è un’essenziale forma di prevenzione contro i tumori.
Per questo abbiamo presentato una mozione che ci auguriamo sia sostenuta da tutte le forze politiche, da maggioranza e opposizione. Chiediamo di trovare le risorse necessarie per ripristinare un servizio essenziale. No, non ci vorrebbero somme immense. Certamente molto meno dei milioni che la Regione spende ogni anno – ben 15 l’anno scorso – per la propaganda e la pubblicità istituzionale.

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