A nessuno ormai sfugge la gravità della pandemia in corso e delle devastanti conseguenze economiche e sociali che porta alla stragrande maggioranza della popolazione.
Siamo ben consci che da questi sacrifici non poteva essere esente anche il mondo della scuola.
Riteniamo però che si sia giunti ad un limite. L’istruzione superiore è ancora oggi relegata ad un ruolo simile a quello del capro espiatorio, questo emerge con maggior forza anche dalla scelta del Presidente della Liguria Giovanni Toti e di molti suoi colleghi Presidenti, di ogni colore, di non riaprire ancora le scuole di questo ordine.
La Scuola Pubblica è a nostro avviso il simbolo per eccellenza dello Stato, una scuola chiusa rappresenta una sconfitta enorme per le istituzioni.
In tutta Italia molti ragazzi, negli scorsi giorni, sono scesi in piazza per rivendicare il sacrosanto diritto ad un’istruzione degna di questo nome. Li ringraziamo per la loro mobilitazione perché ci hanno ricordato che la Scuola è tale nei suoi spazi, con la socialità e che la DAD non è uguale per tutti ma amplifica le disuguaglianze.
In questi mesi (e anche nei mesi precedenti la seconda ondata) le scuole (in particolare Dirigenti, docenti, personale ATA) hanno lavorato a lungo per rendere le scuole un luogo che fosse il più sicuro possibile.
Lo Stato e la Liguria hanno fatto tutto il possibile per garantire la massima sicurezza sia nella Scuola che nel tragitto per raggiungerla?
Crediamo sia arrivato il momento di rimettere la scuola al centro dell’agenda politica regionale, occorre portare avanti scelte forti per rimettere al centro i giovani: scommettere con coraggio sulle nuove generazioni è il modo migliore per superare una crisi senza precedenti.
Jan Casella – Consigliere Comunale di Alassio
Martina Isoleri – Consigliere Comunale di Albenga