È un’area di 70 ettari, unica nel panorama nazionale, quella dove ora sorge la centrale Enel della Spezia. Una zona dove si incontrano l’autostrada e il porto, snodo fondamentale per l’economia ligure, ma anche del Paese.
Come Lista Sansa, lo diciamo da sempre, siamo contrari alla conversione al turbogas. La nostra proposta è invece quella di bonificare l’intera area, condizione indispensabile per il futuro della città e che porterebbe alla Spezia centinaia di posti di lavoro.
Il passo successivo è quello di sviluppare un polo dedicato alla blue economy, cioè dell’industria legata al mare, e che valorizzi il know how dell’università di Genova nella sua sede spezzina. Parliamo di industria sostenibile e di alto livello: al posto della centrale potrebbero arrivare aziende che producono propulsori green per le navi e industrie che producono materiali sostenibili per il campo della nautica. Imprese e start up legate alla blue economy, settore che da solo fa il 3,5% dell’occupazione nazionale.
L’economia del mare è strategica per il territorio ligure, soprattutto nello spezzino e le imprese del settore chiedono azioni per lo sviluppo della capacità di offerta. E noi siamo pronti per proporre un cambio di passo, verso il futuro.