La nostra priorità è la lotta alla mafia. Le organizzazioni criminali sono arrivate fin dentro ai piccoli negozi, ai ristoranti e agli alberghi in ginocchio a causa della crisi alimentata dalla pandemia. La provincia di Savona è al settimo posto nella classifica italiana per incidenza dei cambi di titolari di aziende e imprese (dati Cerved). La proposta che abbiamo portato in Consiglio regionale per prorogare la moratoria per la costruzione dei grandi centri commerciali (e bocciata dalla maggioranza) serve anche a questo: evitare che le piccole licenze finiscano nelle mani delle mafie che in questo spazio vedono un modo perfetto per riciclare il denaro sporco. Basti pensare che nel 2020 in Liguria hanno chiuso 2.240 esercizi commerciali: nel dettaglio, a Genova sono 1.211, a Imperia 312, a Savona 380 e alla Spezia 337.

Il nostro consigliere Roberto Centi, eletto all’unanimità come presidente della Commissione antimafia, ha incontrato i quattro prefetti delle province per monitorare la situazione sul territorio e sta lavorando quotidianamente al contrasto alle organizzazioni malavitose.
Il dramma della mafia in Liguria non riguarda solo la provincia di Savona, ma è un cancro che si estende su tutto il territorio regionale. Le organizzazioni criminali sono un danno per la sicurezza delle nostre strade, per l’economia e per le imprese. E soprattutto nel Ponente ligure si stanno arricchendo sul traffico degli immigrati.
In questo momento in particolare, le mafie cercheranno di metter le mani su una parte dei 5 miliardi che arriveranno in Liguria dal Recovery fund. Dobbiamo impedirlo a tutti costi.
Questo è il nostro impegno, sempre dalla parte delle persone e della nostra comunità.

 

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