Due giorni fa il presidente Giovanni Toti ha pubblicato un post in cui raccontava di una sfilata dello stilista Brunello Cuccinelli avvenuta in un albergo di lusso della Riviera.
A parte la pubblicità a un albergo, nemmeno occulta, che io credo inopportuna per un Presidente di Regione, mi ha colpito una cosa: alla stessa ora sulle Autostrade della nostra Regione decine di migliaia di liguri erano imbottigliati a causa di cantieri non segnalati. Centinaia di auto e camion facevano inversione mettendo a rischio la vita propria e altrui. Va avanti così da anni. Senza dire niente stiamo lasciando che migliaia di liguri perdano giorni e notti bloccati sulle Autostrade. Senza prendere provvedimenti stiamo aspettando che accada una tragedia.
Intanto Toti invece di farsi valere con Autostrade, di opporsi a muso duro a una società che ha fatto cinicamente i propri interessi, parlava al telefono con Giovanni Castellucci per chiedergli che cosa potesse fare lui, il nostro Governatore, per far valere a Roma, con il Governo, gli interessi di manager imputati. Di azionisti. Dei Benetton.
Che cosa c’entra questo con il bilancio? C’entra, ve lo dimostrerò.
Ci sono due mondi paralleli. Quello della propaganda. Della pubblicità. Del denaro che finanzia tutto questo.
E c’è il mondo reale dove i liguri non trovano lavoro, devono emigrare, non hanno scuole e università adeguate, crepano a causa di una sanità pubblica che sta morendo.
Due mondi, dicevo. Ecco le conferenze stampa, i servizi televisivi e gli articoli di organi stampa amici o compiacenti. Ecco Toti che viaggia per locali, assaggia piatti raffinati.
Ecco Toti che arriva al punto di fare anche della sanità oggetto di propaganda arruolando un’attrice per fare spot da 200mila euro per annunciare una prevenzione inesistente.
Perché intanto i liguri, quelli veri, devono attendere fino a 18 mesi per fare una colonscopia, devono rinunciare a controllare se hanno un melanoma. Devono addirittura aspettare sei mesi per operarsi di un carcinoma al fegato diagnosticato. Questo ci è stato raccontato dai sanitari in prima linea durante le audizioni in commissione Sanità. Intanto, anche, i pronto soccorso di Sanremo e Pietra Ligure ormai sono nelle mani delle cooperative con sprechi folli, con un medico che arriva ad essere pagato 1.400 euro per una notte.
Tutto questo perché si vuole smantellare la sanità pubblica a favore di quella privata che finanzia le campagne elettorali del centrodestra. Tutto questo perché interessa di più annunciare la prevenzione che farla davvero e salvare le persone.
Intanto… lo sa, presidente Toti?… i pediatri della nostra Regione non dispongono di una rete informatica che li colleghi con l’ospedale Gaslini, eccellenza pediatrica ligure.
Dopo otto anni che governate la Liguria. Questa è soltanto responsabilità, colpa vostra.
È colpa soltanto vostra, come ha ricordato Roberto Centi, se la Liguria è all’ultimo posto in Italia – con il 14 per cento – nel recupero dei ricoveri programmati e ritardati per il Covid. È penultima in Italia – con il 20 per cento – per gli inviti agli screening terapeutici. È quindicesima per il recupero delle prestazioni ambulatoriali.
Questa è soltanto colpa vostra. Avete avuto otto anni. Avete governato voi la sanità ligure ai tempi del Covid, l’avete governata più dagli studi televisivi che dalle corsie degli ospedali.
Cosa c’entra direte voi con il documento di assestamento che dobbiamo votare oggi? C’entra, eccome.
Esistono due mondi, il vostro e quello reale. Quello dove vivono un milione e mezzo di liguri.
Esistono soprattutto due bilanci. Esiste il bilancio ufficiale, scritto su questi fogli di carta, fatto di cifre che bisogna far quadrare.
Ed esiste il bilancio del vostro potere, i fiumi di denaro utilizzato per consolidare il vostro potere. Esiste un bilancio in cui le partecipate della Regione e del Comune spendono milioni per pubblicità e contratti con gli organi di informazione. Esiste un bilancio in cui gli eventi e le iniziative della Regione e del Comune di Genova vengono sponsorizzati da imprese e società che hanno già finanziato le vostre campagne elettorali. Esistono infine fiumi di denaro che da chi ha finanziato le vostre iniziative politiche vanno ad alcuni organi di stampa a voi vicini.
Noi su questo bilancio di potere chiediamo, pretendiamo oggi chiarezza. E a settembre arriveremo a chiedere che si tenga un Consiglio Regionale straordinario per avere finalmente risposte. Se non avete nulla da nascondere, perché non rispondete?
In questo bilancio ufficiale che oggi portate in aula sono riportate le solite spese folli: 2,4 milioni di euro soltanto per le spese alle strutture di supporto della vostra Giunta. 428mila euro per i soli contributi del vostro staff. 466mila euro per le spese legali di consulenti esterni.
Ma io francamente sono stufo di ripetere ogni volta che le spese della Giunta e dell’esercito di collaboratori e amici che avete assunto sfiorano ormai i cinque milioni.
Sono stufo. Sono stanco.
Oggi voglio parlare anche dell’altro bilancio, quello che voi non presentate mai.
Primo, penso alle spese colossali che società, enti e autorità legate alla Regione spendono in comunicazione. Penso al contratto da quasi tre milioni che, nel silenzio generale, l’Autorità Portuale ha fatto per pubblicizzare la nuova diga di Genova. Tre milioni distribuiti a società pubblicitarie e compagnia bella. E poi decine, centinaia di migliaia di euro che dall’Autorità finiscono a televisioni private. Anche così, con soldi pubblici, si costruisce il vostro potere. Si consolida la vostra immagine. E penso ai contratti da centinaia di migliaia di euro di consulenze nella comunicazione distribuite da Liguria Digitale, perfino dal Teatro Carlo Felice. Destinatari quegli esperti di comunicazione che organizzano eventi dove sul palco parlano Marco Bucci e i collaboratori più stretti di Toti.
Questo denaro sfugge al bilancio che esaminiamo oggi, ma voi dovete renderne conto. Lo pretendiamo.
Secondo, dovete parlare del fiume di sponsorizzazioni con cui società e imprese che vi hanno sostenuto politicamente sostengono adesso iniziative dei comuni e della Regione di centrodestra. Penso ad Euroflora che rischiava di finire a gambe all’aria. Penso a un altro flop come Ocean Race sponsorizzata addirittura da società dei Benetton… sì, proprio quelli che gestivano il ponte Morandi quando è crollato uccidendo 43 persone. Che malinconia, che vergogna.
Penso, oggi, anche ai balletti di Nervi. Basta leggere l’elenco degli sponsor per trovare le società di Aldo Spinelli, per rintracciare operatori della sanità privata come la Montallegro. Per scoprire l’immancabile Esselunga.
Ecco, qui si apre, a nostro avviso, una colossale questione di opportunità. Perché il finanziamento diretto delle campagne elettorali e questo finanziamento delle iniziative con cui vi fate belli e alimentate il vostro consenso rispondono a regole e controlli ben diversi. Vi pare normale?
Si apre una colossale questione di opportunità anche perché questi soggetti – Spinelli, Montallegro ed Esselunga – hanno chiesto e spesso ottenuto dalle istituzioni che voi governate concessioni di spazi portuali, autorizzazioni per aprire colossali ipermercati e campagne vaccinali contro il covid.
Tutto questo non rientra nel bilancio dell’ente Regione. Ma è parte del bilancio del presidente Toti. E noi pretendiamo chiarezza. Pretendiamo risposte. E le avremo.
Così come vorremmo sapere perché i vostri sponsor politici – di nuovo Esselunga, ma anche Europam – diventano poi inserzionisti di organi di informazione dove una sera sì e l’altra pure il presidente Toti, il sindaco Bucci e il presidente del Porto, Paolo Emilio Signorini, vengono intervistati.
Qualcuno, magari l’Ordine dei Giornalisti, finirà per occuparsene?
Direte che siamo andati fuori tema. Che non abbiamo parlato del bilancio in discussione oggi. E invece siete voi che ci sottoponete un documento probabilmente corretto dal punto di vista contabile. Eppure mancante di tante voci. E adesso è arrivato il momento di scoprirle, di dichiararle.
È arrivato il momento di mettere a confronto il mondo fasullo che voi rappresentate e quello reale dove vivono i liguri.
Una settimana fa in una riunione dei capigruppo di maggioranza e opposizione lei mi ha detto: “Io non parlerò più con chi fa opposizione come te. Io riconoscerò soltanto chi fa opposizione rispettando le regole”. Quali, le sue? In questa Liguria suddita siamo arrivati al punto che lei, Presidente, pretende di indicarci anche come fare opposizione.
A me non interessa che sia lei a riconoscere il mio ruolo. Per me è essenziale che me lo riconoscano i cittadini che ci hanno votato, che ci hanno scelto per un compito così alto: rappresentanti del popolo. Di chi ci ha votato e di chi non lo ha fatto. Ecco la vostra responsabilità più grande, Presidente. L’ho ritrovata nelle parole di Pietro Calamandrei: “Chiamare ‘rappresentanti del popolo’ i deputati e i senatori”, i presidenti delle Regioni e i consiglieri, aggiungo io, “non vuol più dire oggi quello che voleva dire in altri tempi: si dovrebbero piuttosto chiamare impiegati del loro partito”. Impiegati del suo potere.
Oggi si parla di bilancio. Di quello scritto sulla carta e di quello vero. Noi lo abbiamo fatto. Ma lei Presidente?
Noi lo abbiamo fatto e continueremo a farlo, a chiedere conto dei finanziamenti e delle sponsorizzazioni che avete ricevuto.
Non importa se la Lista Sansa sarà sola in questa battaglia. Prima o poi vedrà che dovrà rispondere. Questa è la democrazia.