LA MOBILITÀ

A Genova per il trasporto pubblico arriverà circa un miliardo di euro complessivo.
Mai si erano viste così tante risorse a disposizione per la nostra città.
Si tratta di un’occasione irripetibile che abbiamo per rivoluzionare il modo di spostarci, interrompendo la dipendenza dal mezzo privato e rendendo il trasporto pubblico più affidabile, comodo e puntuale.

– Nelle nostre proposte sulla mobilità cittadina al primo posto c’è il tram.
Non serve utilizzare rendering “avventurosi” o cercare soluzioni talmente all’avanguardia da essere irrealizzabili. Basta andare nelle vicine Nizza, Bergamo o Firenze per capire come il tram sia l’unico mezzo di trasporto pubblico in grado di garantire affidabilità, comodità e puntualità. Non solo, il tram permette anche di riqualificare interi quartieri togliendo cemento, traffico, inquinamento dell’aria e acustico. E dove passano i binari del tram può essere “installato” nuovo verde pubblico. Inoltre il tram è anche il mezzo più accessibile perché privo di barriere architettoniche.
Chi non la pensa come noi utilizza tre scuse per dire no al tram: costa troppo, Genova ha troppe salite, i cantieri sarebbero troppo lunghi. A livello di costi, è vero, non è la soluzione più economica, ma visti tutti i benefici che porterebbe e viste le risorse in arrivo a Genova, non vale la pena prendere una scelta coraggiosa anziché andare avanti con i soliti bus imbottigliati nel traffico insieme alle auto? Quello delle salite è invece un falso problema, lo abbiamo potuto constatare durante il nostro viaggio formativo in Svizzera. A Zurigo la linea numero 6 si inerpica per strade strette e in salita. E lo fa da anni, quindi la tecnologia è già ampiamente disponibile. Infine la lunghezza dei cantieri: questo è un problema solo per chi amministra e vuole avere un taglio del nastro garantito in tempo utile per la successiva campagna elettorale. I disagi dei cantieri per il tram potrebbero essere ampiamente compensati dai benefici a lungo termine portati dal nuovo mezzo di trasporto. La questione è se si vuole ragionare per scadenze elettorali o per migliorare la città in modo significativo. E inoltre, i cantieri per il tram permetterebbero di mettere ordine al sottosuolo di Genova e a tutti i problemi delle utenze che tra un “tapullo” e l’altro non vengono mai affrontati in modo globale e risolutivo.

Da una rotaia all’altra: il Nodo ferroviario.
La “grande opera” che migliorerebbe da subito il trasporto pubblico genovese doveva essere pronta nel 2016. Siamo nel 2022. Forse sarà pronta nel 2024, ma non ci sono certezze (il vero “modello Genova”…).
Per noi è fondamentale velocizzare la realizzazione di quest’opera che prevede di sestuplicare i binari ferroviari per creare una linea di treni cittadini da Nervi a Voltri, completamente indipendente dal traffico ferroviario dei treni regionali e di quelli a media e lunga percorrenza. Per avere un esempio pratico vicino, pensate al Passante ferroviario di Milano.
Completare l’opera in tempi rapidi è fondamentale, ma altrettanto importante è pensare già a tutti i collegamenti tra questa linea e gli altri mezzi di spostamento cittadino. Quindi collegamenti con i bus (e domani con il tram…), con funicolari, ascensori, predisposizione di parcheggi per le bici e parcheggi d’interscambio per le auto.

Abbonamenti agevolati e gratuità
Nel nostro programma per la mobilità abbiamo inserito anche la possibilità di rendere il trasporto pubblico gratuito per certe fasce di popolazione. Di sicuro non una soluzione tout court come quella prospettata da Bucci, che farebbe pagare a tutti – in modo indiretto – per avere un servizio gratuito esteso a tutti i cittadini. Noi pensiamo che il trasporto pubblico vada pagato in modo progressivo seguendo un semplice paradigma: chi può paga, chi è in difficoltà paga meno o non paga. Per questo vorremmo introdurre forme di gratuità per studenti, anziani con la pensione minima e cittadini con redditi bassi.

Il biglietto unico metropolitano.
Per noi che a livello regionale ci battiamo da due anni per un vero biglietto unico integrato, non possiamo che puntare su questa proposta anche a livello genovese. Nella fattispecie un titolo di viaggio unico integrato a livello metropolitano che permetta ai cittadini della provincia (e viceversa) di spostarsi fino a Genova città senza dover fare biglietti e abbonamenti diversi. Al biglietto unico poi proponiamo anche una completa rivisitazione del modo di informare i cittadini sulle possibilità di spostamento utilizzando i mezzi pubblici. Oggi a Genova sono assenti pannelli informativi che permettano di calcolare gli spostamenti in città con bus, metro, funicolari, ascensori, a piedi, in bici.

Parcheggi di scambio per le auto e rete ciclabile connessa a cicloposteggi
Il nostro punto di partenza è ridurre l’utilizzo del mezzo privato per spostarci in città. Per questo riteniamo fondamentale aumentare il numero di parcheggi periferici che possano permettere di lasciare l’auto (a tariffe molto convenienti) in prossimità di un mezzo di trasporto pubblico. Anche qui niente di nuovo, pensate al parcheggio di Famagosta a Milano. Per le caratteristiche di Genova i parcheggi di interscambio dovranno essere più piccoli e diffusi lungo il perimetro a ridosso dell’ingresso in città.
Per la stessa logica abbiamo inserito nel nostro programma il collegamento della rete ciclabile (da implementare) con cicloposteggi.

Più aree ciclabili e pedonali
La bici per noi non è solo il mezzo della sgambata domenicale fino a Boccadasse ma un mezzo ecologico e conveniente per spostarsi in città nella vita di tutti i giorni. Per questo motivo ci batteremo per aumentare i km di rete ciclabile cittadina rendendola sicura (sede protetta!) e ben collegata con la rete del trasporto pubblico e dei cicloposteggi.
Parallelamente pensiamo gli 0,18 metri di area pedonale a disposizione di ogni cittadino genovese (è la superficie di due fogli A4) siano troppo pochi per una città determinata a diventare più vivibile e accessibile. Per questo nel nostro programma abbiamo inserito un aumento delle zone pedonali cittadine.

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